Tutti pazzi per il DRM


Tra un coro di consensi, al GSM di Barcellona, Microsoft ha presentato PlayRead, l'ultimo marchingegno a tuteladel digital rights management.


Il nuovo sistema è chiamato PlayReady e gestirà in modo parzialmente innovativo la protezione del diritto d'autore per i brani musicali, non più limitando i file a una sola macchina o a un solo supporto ma rendendoli disponibile a una pluralità di riproduttori, specialmente tra Pc e telefonini; supporta una varietà di formati tra cui Windows Media Audio, AAC/AAC+/HE-AAC, Windows Media Video e altri.

Chadd Knowlton, detentore di brevetti sulla protezione dei dati e ora capintesta presso Microsoft per la protezione degli accessi e dei contenuti, ha affermato che sarà possibile personalizzare le apparecchiature sia dei distributori che dei loro clienti, realizzando dei domini virtuali ad hoc.

Tali domini permetteranno al distributore registrato di acquisire i brani che poi riverserà sulle apparecchiature degli utilizzatori finali, i quali saranno a loro volta oggetto di registrazione e potranno acquistare i contenuti di proprio interesse. Quanto gli utilizzatori finali potranno liberamente trasferire i brani sugli altri apparati registrati o al bisogno scaricare più volte lo stesso brano sul medesimo apparecchio.

Ovviamente è prevista la massima compatibilità verso il basso, perché il nuovo sistema dovrà funzionare indipendentemente dalle apparecchiature e dalle dotazioni hardware e software e persino sui telefonini con sistema operativo diverso da Windows Mobile, forse perché per ora non è stato possibile integrarlo in Windows Mobile 6. Altrettanto ovviamente sono piovuti consensi e adesioni, viste la dimensione del business che si prospetta; tra gli altri Telefonica, O2, Verizon Wireless, Bouygues Telecom e Cingular Wireless.

Non è stato possibile vedere prototipi funzionanti, tuttavia non ci sembra di poter condividere l'idea che Microsoft stia in parte cedendo sul fronte del DRM alle pressioni dei negozianti che lamentano un calo di vendite. Anzi, sembrerebbe tutto il contrario e per di più con una contromossa particolarmente azzeccata: in un colpo solo si moltiplicano le possibilità di incasso relativamente a ogni singolo brano e si rende la vita un poco più difficile ai distributori via Internet, ma molto più complicata ai vari cracker che dovranno vedersela con una varietà di piattaforme e, presumibilmente, di protezioni sempre più sofisticate e personalizzabili.

D'altra parte, i concorrenti non dormono; sempre a Barcellona Omnifone ha presentato un servizio di download illimitato e in abbonamento per file musicali sui cellulari, meno complesso di quello Microsoft e del costo di circa 12 euro al mese, denominato Music Station.

Possiamo ipotizzare che in un prossimo futuro si possano scaricare ogni genere di file compresi interi filmati, anche se già adesso il mercato si presenta formidabile. Omnifone stima infatti una utenza di 700 milioni di potenziali clienti distribuiti in una quarantina di paesi e afferma di aver già stipulato accordi con 23 diversi operatori di telefonia mobile.

Fonte: www.zeusnews.it

Notizia pubblicata in data : 15 Febbraio 2007


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