Password deboli in giro: "123456" e "Juventus" le più utilizzate


Pochi istanti per riuscire a violarle. C'è "Scarsa comprensione dei pericoli”. Non serve un secondo per decodificare una delle 200 password più conosciute e divulgate al mondo nel 2021 e riconosciute da una recente ricerca di NordPass


La compagnia che amplia software di sicurezza ha classificato, come ogni anno, le chiavi alfanumeriche che gli utenti di internet utilizzano più assiduamente per identificarsi ad app e servizi, pure quelli finanziari e della pubblica amministrazione.

In Italia, le sequenze più usate sono ancora più facili e composte da numeri, come “123456”, anche se incrementano in popolarità alcuni dei nomi di squadre importanti della Serie A, come “Juventus” e “Napoli”, e nomi propri come “Andrea”, “Francesco” e “Antonio”.
Alessio Pennasilico, senior Advisor dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano afferma:

“L’elenco non sorprende ma anzi conferma un trend che si riflette da anni – e prosegue –
L’analisi è l’ulteriore dimostrazione del grado scarso di conoscenza che le persone hanno dei pericoli derivanti dall’utilizzo di password semplici e magari ripetute per i differenti servizi a cui si è registrati”.

Il nostro Bel Paese, a livello globale, si dispone nella parte più elevata della classifica dei paesi dove è più alta l’eventualità che vi sussistano violazioni informatiche, stando ad un indice di rischio prodotto dal gestore di passoword, NordPass. Con una media di più di 4 chiavi pro capite rubate e distribuite su internet, fanno peggio di noi, in Europa, solo la Repubblica Ceca, dove la media è di 6,2 password violate per persona, Francia e Germania, rispettivamente con un indice di 6 e 5,8 chiavi sottratte ad utente.

"Eppure, i mezzi per migliorare lo scenario ci sono e vengono offerti gratuitamente" continua il senior Advisor Pennasilico. "Tra questi, l'autenticazione a due fattori, con cui si riceve un sms con un codice aggiuntivo da inserire nelle app, oppure la sicurezza biometrica, una forma decisamente avanzata di difesa, che usa le impronte digitali e il riconoscimento del volto del reale possessore dello smartphone per l'accesso a portali e servizi". 

Notizia pubblicata in data : 22 Novembre 2021


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