Quarta Parte
Gestione delle fonti luminose e resa illuminotecnica dei modelli architettonici con Autocad 2000 della Autodesk Concetti base di illuminotecnica La luce distante è la luce diretta proveniente dal Sole e deve essere definita come una fonte luminosa calda in quanto la temperatura si aggira sempre al di sotto dei 6500 gradi Kelvin. L'intensità e la temperatura colore sono delle variabili in base alla latitudine e longitudine e alle condizioni meteorologiche della zona e infine in base al giorno dell'anno e l'orario della giornata. Dal momento che la distanza dalla terra al sole è di grandezza elevata i raggi vengono considerati paralleli e quindi le ombre portate porteranno sempre dei contorni abbastanza definiti. La definizione di tali contorni di ombra (e questo vale anche per le altre sorgenti luminose ) è inversamente proporzionale alla distanza dell'oggetto dal piano su cui l'ombra viene proiettata e invece è proporzionale alla distanza dell'oggetto dalla fonte luminosa. Per questo l'ombra del nostro corpo sulla terra appare con i contorni nitidi mentre l'ombra di un aereo appare con i contorni sfumati. Fate una prova posizionando una matita tra la vostra scrivania e una lampada da tavolo con luce a incandescenza , vedrete che l'ombra della matita sarà più definita quanto la matita sarà più vicina al tavolo, e meno definita quanto la matita sarà più vicina alla lampada. La luce puntiforme è quella generata da sorgenti luminosi come le normali lampadine a incandescenza. Le luci puntiformi sono in genere considerate come una fonte luminosa calda e la temperatura del colore varia a secondo della tecnologia usata ( alogena, iodio, tungsteno). le luci alogene e allo iodio generano una temperatura colore superiore a quelle al tungsteno ma questi fattori possono essere variati da eventuali filtri posti sulla superficie protettiva o anche di fronte alla sorgente luminosa. Possiamo avere così una gamma cromatica di luce corrispondente alla tonalità desiderata. Questo vale anche per le luci spot che a differenza di quelle puntiformi convergono il fascio di luce in una direzione. Le luci spot generano un cono di luce e illuminano la superficie a secondo della maschera applicata o in base alla forma degli specchi di riflessione. Consideriamo per adesso solo le luci spot generanti una proiezione circolare della luce. Esse sono indicate per illuminare particolari zone oppure per creare effetti illuminotecnici suggestivi. In genere sono quelle preferite per ottenere una resa più controllata della luce. Esistono diversi tipi di luce spot, dai normali faretti alogeni usati nelle abitazioni, ai riflettori per gli impianti luci teatrali, in ogni caso le caratteristiche oltre alla luminosità delle lampade sono determinate dalla figura di proiezione generata dalla lampada. Quando una superficie è illuminata da uno spot presenta un cerchio di luce composto da una parte interna di massimo grado di luminosità costante o area di eccessiva brillantezza (hotspot) e da una esterna caratterizzata da una caduta di luce fino alla completa attenuazione (falloff). Le luci filiformi o neon possono essere anche formate su un percorso tridimensionale e riescono a tracciare linee di estrusione spaziale composte da una sorgente luminosa. Vengono per questo utilizzate per insegne pubblicitarie e rappresentazione di disegni schematici luminosi, possono essere di diverso colore ( in base alla colorazione del vetro esterno ) e di diversa temperatura in base alla tipologia di gas adottato. Le proprietà di illuminazione si possono ricondurre a quelle della sorgente puntiforme con possibilità di avere una emissione di luce proveniente non da un punto ma bensì da un percorso. |