Banche online tradite dai browser insicuri


Secunia.com pubblica una dimostrazione inquietante di come sia facile far comparire una pagina di un sito ostile all'interno di un sito fidato. Rischio phishing per quasi tutti i browser.


[Nota: Questo articolo è stato modificato rispetto alla sua stesura originale per rispecchiare alcuni aggiornamenti chiarificatori]

Cliccando su un link del sito della vostra banca, compare una pagina che vi chiede nome utente e password. Le digitate, convinti di essere sicuri. Ma in realtà quella pagina non appartiene al sito della banca: è di un altro sito gestito da un criminale, al quale avete appena regalato la password che protegge i vostri conti correnti. Eppure il sito della banca non è stato violato.

Inorridite pure: è un problema che tocca praticamente tutti i browser in circolazione. Il sito Secunia.com ha pubblicato una pagina dimostrativa in cui mostra chiaramente gli effetti che ho descritto sopra, usando come bersaglio la Citibank (sostituibile con qualsiasi altra banca o altro sito di commercio elettronico).

Eseguire la dimostrazione è molto semplice.

  • Andate alla pagina dimostrativa di Secunia.com.
  • Se avete un browser che blocca i pop-up, cliccate sul primo link della pagina di Secunia.com, quello etichettato "Test Now - With Pop-up Blocker - Left Click On This Link"; se il vostro browser non blocca i pop-up, cliccate sul secondo link, etichettato "Test Now - Without Pop-up Blocker - Left Click On This Link". Entrambi portano davvero al sito di Citibank.
  • Cliccate sul logo "Consumer Alert" nella finestra del sito Citibank.
  • Se la dimostrazione ha successo, invece di far comparire il contenuto del sito Citibank, la cliccata fa comparire una finestra (innocua, in questo caso) del sito Secunia, al posto del quale poteva benissimo esserci una richiesta ostile di password da parte di un sito gestito da un criminale informatico.

Se volete ripetere la dimostrazione, ricaricate la pagina dimostrativa di Secunia.com.
Questo effetto estremamente pericoloso riguarda, a detta di Secunia, Internet Explorer, Mozilla, Firefox, Opera, Konqueror, Safari e Netscape, a prescindere dal sistema operativo sul quale girano.

In attesa che i produttori dei vari browser risolvano la falla, potreste disabilitare Javascript, ma questo renderebbe impossibile navigare in molti siti, oppure abituarvi a non visitare contemporaneamente siti fidati e siti non fidati e a non cliccare su link a siti fidati trovati in siti non fidati.

Sarebbe anche opportuno che i siti smettessero di usare Javascript per far comparire finestre pop-up e per molte altre funzioni che si possono benissimo implementare in modo molto meno insicuro in semplice HTML, ma i realizzatori di siti sono notoriamente più interessati all'estetica che alla sicurezza. E noi paghiamo.

Correzione: La versione originale di questo articolo indicava che era a rischio uno scenario (l'accesso al sito della banca digitandone l'indirizzo a mano o scegliendolo dai Preferiti) che invece non è colpito da questa falla. Diversamente da quanto sembra indicare la pagina dimostrativa di Secunia.com, la falla esiste se si raggiunge il sito fidato cliccando in un link presente in un sito ostile.

A prima vista questo può sembrare uno scenario improbabile, ma è facile immaginare situazioni in cui l'utente viene ingannato, per esempio se il sito ostile si presenta come un innocuo sito di commercio elettronico e contiene un link del tipo "acquista il nostro prodotto tramite Ebay!". Cliccando sul link, si rivelerebbe la propria password di Ebay al malfattore.

Notizia pubblicata in data : 11 Dicembre 2004


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